Google Website Translator

sabato 20 giugno 2009

Diario di viaggio: parte 1

Finalmente, dopo alcuni giorni di maltempo, il lavoro é iniziato!
Il sito che mi é stato assegnato contiene i resti di un adrosauride, presumibilmente Edmontosaurus, che comprendono diverse costole e vertebre ed una coda articolata di un paio di metri. Nella prima settimana di scavi e’stata portata alla luce l’intera coda, fino al bacino, anche se l’estremitá é mancante. La zona pelvica é presente, ma proprio lì inizia la frammentazione: dalla zona in cui le vertebre sacrali sono fuse insieme (caratteristica comune in questi animali) la spina dorsale si interrompe. A questo punto, poi, é stata ritrovata una delle zampe posteriori, articolata e perfettamente al proprio posto, con la tibia ben riconoscibile. Il lavoro da svolgere consiste nel cercare all’interno della collina, verso cui si “dirige” la spina dorsale, eventuali resti del cranio dell’animale, che aumenterebbero di molto il valore del ritrovamento.
Fortunatamente,i resti si trovano presso la sommitá di una collina, rendendo quasi nullo il lavoro di asportazione del detrito roccioso per portare alla luce le ossa fossili. Il fatto che queste si trovino poi in una matrice sabbiosa rende tutto ancora piú semplice: solitamente, infatti, piú il sedimento in cui i fossili si trovano é fine, piú aumentano i problemi legati all’esposizione dei fossili stessi, causando instabilitá degli stessi durante lo scavo e, spesso, rotture legate alla rigiditá della roccia. A volte ci si ritrova a dover asportare molti metri cubi di solida roccia, utilizzando martelli pneumatici e grossi attrezzi, per poter arrivare allo strato fossilifero: in questo caso, invece, abbiamo poca matrice a sovrastare i fossili e la sua consistenza non pone di certo troppi problemi.
Ora non resta che continuare quanto iniziato, scavando trincee attorno alle ossa giá ritrovate e cercandone di nuove, preparandosi ad un gran lavoro finale quando, una volta ingessato l’apparato coda-zampa posteriore, ci si preparerá al trasporto di una capsula (costituita da ossa fossili avvolte in uno o piú strati di ingessatura a scopo protettivo) di così grandi dimensioni: se non sará possibile suddividere la parte articolata in frazioni di minori dimensioni, sará infatti ncessario l’intervento di un elicottero, essendo impossibile raggiungere la zona degli scavi con mezzi terrestri, se non a piedi.

Alessandro Carpana