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giovedì 19 novembre 2009

Evidenze di piumaggio in _Tyrannosaurus rex_ ( Carpana & Chiarenza, 2009)

Nel 2033, durante una spedizione nel Nord del Montana, Alessandro Carpana, noto paleontologo italiano, ha rinvenuto in un deposito lacustre della Hell Creek formation (Maastrichtiano superiore, 67 milioni di anni fa circa), una lastra calcarea di notevoli dimensioni ( 2,25 x 1,58 m) contenente i resti fossilizzati su lastra bidimensionale della porzione toracica di un grande dinosauro theropode. Il materiale rinvenuto - 3 denti sparsi , colonna presacrale dalla quinta vertebra cervicale alla quarta dorsale, alcune costole e gli arti superiori, - è fra i più completi della storia dei ritrovamenti avvenuti in questa formazione. L’eccezionalità del reperto sta nella presenza impressioni di piumaggio, riportate già in diversi dinosauri theropodi, associati alla superficie superiore e inferiore del torace e delle braccia. L’arto ridotto, l’anatomia degli arti e delle vertebre , la presenza di due dita nella mano, e ultima ma non meno importante la datazione della formazione ci aiutano a ricondurre il materiale a Tyrannosaurus rex (Osborn, 1905). Si tratta dunque delle prime evidenze dirette di piumaggio in un Tyrannosauridae gigante.

Se state pensando che i gestori del blog dell’APPI abbiano bisogno di visite neuropsichiatriche vi sbagliate.
Il riassunto sopra riportato, che si riferisce ad un ipotetico e futuristico articolo in cui verrebbe descritto il primo esemplare fossile con evidenze di piumaggio in Tyrannosaurus non è del tutto improbabile.
Il lucertolone bitorzoluto e con “l’espressione incacchiata” reso famoso dal film “ Jurassic Park” non è altro che uno degli innumerevoli oggetti scientifici su cui opera il sempre valido metodo Galileiano . Nuove scoperte e aggiornamenti dei metodi di indagine lo riguardano come possono riguardare le nuove tecniche di cura dei tumori e le nuove ricerche su pianeti lontani …
Non solo molti dinosauri prossimi agli uccelli come Velociraptor, Sinornihosaurus , Archaeopoteryx, mostrano la presenza di piume e penne, ma anche dinosauri ritenuti più “lontani” dalla linea evolutiva degli “uccelli” e “vicini” a Tyrannosaurus mostrano queste strutture, splendidamente conservate in fossili come Sinosauropteryx , Dilong, Sinocalliopteryx e molti altri. Qualcuno potrebbe obiettare: sono fossili di animali “vicini” a Tyrannosaurus, ma non sono Tyrannosaurus. A questa affermazione si può rispondere facilmente. Chi conosce come può fossilizzare un animale morto , sa stimare benissimo la rarità di fossili come quelli dei dinosauri cinesi, veri miracoli naturali, paragonabili senza esagerare ad un 6 al superenalotto scientifico. Inoltre animali della mole di Tyrannosaurus si rinverranno difficilmente (è un eufemismo) fossilizzati in una lastra, per una semplice questione dimensionale. Ciò può avvenire molto più comunemente per dinosauri molto più piccoli ( che io sappia Sinocalliopteryx gigas con i suoi 2.37 è il più grande dinosauro conservato con impressioni di piumaggio). Trovare fossili di Tyrannosaurus a questo livello di conservazione equivarrebbe a realizzare per dieci volte consecutive 6 al superenalotto. Difficile vero? Una miriade di fenomeni naturali distruttivi infatti separano il nostro animale mesozoico dalle vetrine dei musei. Il fatto che queste strutture non siano evidenti in T.rex, ma nondimeno presenti in molti parenti prossimi, è un dato sufficiente a poter affermare che l’immagine più aggiornata di Tyrannosaurus è quella di un animale coperto da piume piuttosto che da squame tubercolate a mo’ di coccodrillo. Dopotutto se parenti prossimi a Tyrannosaurus erano coperti di piume, è altamente probabile lo fossero anche questi, così come è probabile che fossili di antichi leoni californiani presentassero i peli. Magari nel futuro si scoprirà che quello che abbiamo appena scritto non è altro che fumo, una cantonata presa in balia “dell’entusiasmo scientifico giovanile”, o magari si tratterà di una buona previsione, plausibile e presa in accordo con i dati scientifici oggi in nostro possesso. Spetta alle spettacolari Badlands del Montana, restituirci tesori pieni di segreti. Chissà…


PS: Alcune impronte di squame attribuite alla regione della coda di Tyrannosaurus sono state rinvenute in Nord America. Ciò comunque non falsifica la presenza di piume in questo taxon fossile come non le falsifica la presenza di squame nelle zampe nel caso della nostra cara gallina da cortile!



Il testo in giallo è un’invenzione degli autori e non riguarda eventi realmente accaduti.



Il fatto che non necessitiamo con certezza di cure psichiatriche è ancora da confermare.

2 commenti:

Andrea Cau ha detto...

Vorrei tanto argomentare sulla plausibilità del presunto esemplare, ma risulterei più malato dell'autore del post.
Nondimeno, so di rumors su una cosa collegata al post... ma essendo rumors, è bene attendere l'eventuale articolo (vero, e non del 2029).

guilala ha detto...

Ciao a tutti ;-)
Questo è un messaggio di prova per vedere se rieco a spedire commenti.

Ciaooooo